Iniziamo prendendo in esame alcuni enunciati veri ed
esprimendoli in termini matematici, usando x
per indicare il numero:
a) La
differenza tra un numero e zero è uguale al numero stesso
x – 0 = x
b) Il
prodotto di un numero per zero è uguale a zero
x . 0 = 0
c) Un
numero moltiplicato per se stesso tre volte è uguale al suo cubo
x . x . x =
x3
Abbiamo ottenuto delle uguaglianze tra espressioni
letterali, sempre vere, qualunque sia il valore assegnato. Infatti:
a) per
x = 5 abbiamo 5 – 0 = 5
per x = - 3 abbiamo -3 - 0 = - 3
per x = 3/5 abbiamo 3/5 – 0 = 3/5
b) per
x = 6 abbiamo 6 x 0 = 0
per x = - 5 abbiamo - 5 .
0 = - 3
per x = 1/4 abbiamo 1/4 .
0 = 0
c) per
x = 4 abbiamo 4 x 4 x 4 = 43
per x = - 2 abbiamo (- 2) (- 2)
(-2) = - 23
per x = 1/3 abbiamo (1/3) (1/3)
(1/3) = (1/3)3
Possiamo affermare che queste uguaglianze che esprimono in termini
matematici enunciati veri si dicono identità.
Quindi l’identità è un’uguaglianza fra
due espressioni verificata per qualunque valore delle lettere presenti.
Prendiamo ora in esame alcuni enunciati aperti ed
esprimiamoli in termini matematici, usando x
per indicare il numero:
a) La
differenza tra un numero e tre è uguale a quattro
x – 3 = 4
b) Il
prodotto di un numero per due è uguale a dieci
x . 2 = 10
c) Il
quadrato di un numero è uguale a 36
x2 = 36
Abbiamo ottenuto delle uguaglianze tra espressioni
letterali, vere solo per alcuni valori di x. Infatti:
a) se
x = 7 abbiamo 7 – 3 = 4 l’uguaglianza è vera
per x = 5 abbiamo 5 - 3 = 4
l’uguaglianza è falsa
b) per
x = 5 abbiamo 5 x 2 = 10 l’uguaglianza è vera
per x = - 5 abbiamo - 5 .
2 = 10 l’uguaglianza è falsa
c) per
x = 6 abbiamo 62 = 36 l’uguaglianza è vera
per x = 7 abbiamo 72 =
36 l’uguaglianza è falsa
Possiamo affermare che queste uguaglianze che esprimono in termini
matematici enunciati aperti e che sono soddisfatte solo per determinati valori,
si dicono equazioni. Quindi l’equazione è un’uguaglianza fra due
espressioni verificata solo per determinati valori delle lettere presenti.
Vediamo ora la corretta terminologia, considerando ad
esempio la seguente equazione
xy – 3x = 6 – 3x
Vediamo che l’equazione è composta da due espressioni
letterali, dette rispettivamente 1° e 2°
membro dell’equazione.
Le lettere presenti nell’equazione sono dette incognite, mentre i termini che non
contengono le incognite sono detti termini
noti.
A seconda del numero di lettere diverse presenti in una
equazione si parla di equazione a una, a due, a tre, a …. incognite.
Nell’esempio sopra abbiamo un’equazione a due incognite.
15 x + 13 = x – 1 è un’equazione ad una incognita.
Il grado di
un’equazione si determina individuando il grado più elevato dei monomi che
formano l’equazione: 4x2 – x = 0 è un’equazione di 2° grado; x2y
+ y4 = 10 è un’equazione di 4° grado.
La soluzione di un’equazione è data dal calcolo dei valori delle
incognite che rendono vera l’equazione.
Dobbiamo ora considerare i principi di equivalenza delle
equazioni.
Il 1° principio di
equivalenza permette di addizionare o sottrarre ai due membri di un’equazione
lo stesso numero o una espressione algebrica contenente l’incognita, ottenendo
un’equazione equivalente a quella data.
Consideriamo l’equazione 5x
+ 2 = 17. La soluzione dell’equazione è x
= 3. Infatti:
5. 3 + 2 =
17
Applichiamo ora il 1° principio di equivalenza aggiungendo
ad entrambi i membri un numero, ad esempio il numero 4. Otteniamo:
5x + 2 + 4 = 17 + 4
e vediamo che la soluzione è ancora x = 3.
Infatti
5. 3 +
2 + 4 = 17 + 4
Proviamo ora a togliere uno stesso numero, ad esempio 2.
Otteniamo:
5x + 2 – 2 = 17 – 2
e notiamo che la soluzione è ancora x = 3.
Consideriamo meglio questo esempio:
Confrontiamo questa equazione con quella di partenza,
sapendo che sono equivalenti:
5x + 2 = 17
5x = 17 – 2
Notiamo che abbiamo spostato il termine noto dal 1° al 2°
membro, cambiandolo di segno.
Possiamo dunque affermare che, in ogni equazione, un termine può essere spostato da un membro all’altro
cambiandolo di segno.
Vediamo un esempio
3x – 4 – 2x = 26 – 5x è
equivalente a 3x – 2x + 5x = 4 + 26 e cioè 6x = 30
Consideriamo un altro esempio
4x - 6 + 2x = 2x + 6
è equivalente a 4x + 2x – 2x = 6 + 6 e cioè 4x = 12
Se confrontiamo 4x + 2x – 2x = 6 + 6 e 4x = 12 vediamo che in pratica abbiamo
eliminato + 2x che era presente in entrambi i membri dell’equazione. Possiamo dunque affermare che in un’equazione possiamo eliminare
eventuali termini uguali presenti sia nel 1° che nel 2° membro.
Ora consideriamo il 2° principio di equivalenza delle
equazioni.
Il 2° principio di
equivalenza permette di moltiplicare o dividere i due membri di un’equazione per
uno stesso numero (diverso da zero), ottenendo un’equazione equivalente a
quella data.
Consideriamo l’equazione x – 2 = 14
Moltiplichiamo entrambi i membri per -1. Otteniamo
-1 . (x – 2) = -1. 14 cioè –x + 2 = -14
Questa equazione è equivalente a quella di partenza:
possiamo notare come siano cambiati i segni di tutti i termini dell’equazione.
Affermiamo dunque che possiamo
ottenere un’equazione equivalente a quella data cambiando il segno di tutti i
suoi termini.
Consideriamo ora un’equazione a termini frazionari. Ad
esempio:
Notiamo che otteniamo un’equazione equivalente a quella di
origine ma ridotta a forma intera.
Possiamo dunque affermare che, data un’equazione a termini frazionari, possiamo
ottenere un’equazione equivalente a quella data e ridotta a forma intera moltiplicando
ciascun termine dell’equazione per il m.c.m. di tutti i denominatori.
Sintetizzando tutto il lungo discorso possiamo dire
ESERCIZI
·
Stabilisci
quali delle seguenti uguaglianze sono identità o equazioni
4 (x + y) = 4x + 4y
x + 6 = 2x
(a + b)2 = a2 + 2ab + b2
a + 3 = - (- a – 3)
2 x + 3 = x – 4
·
Individua
il grado di ciascuna equazione
3x2 – x = 0
xy2 + y4 = 10
a3 – 3a2 + 3a = -1
3a - 7 = - a + 2
·
Indica
quali sono le incognite e i termini noti di ciascuna equazione
Termini noti
|
Incognite
|
|
-2x + 4 = x – 6
|
||
x + 2y = 8
|
||
ab3 – a2b + c = 2a + 1
|
·
Che cosa
afferma il primo principio di equivalenza?
·
Scrivi
un’equazione equivalente a quella data in base al 1° principio di equivalenza
16 = 7x + 2
- 9 + 7x = 2x + 1
8x + 7 – x = 3x + 9
·
Che cosa
afferma il secondo principio di equivalenza?
·
Scrivi
un’equazione equivalente a quella data in base al 2° principio di equivalenza
3x – 2x + 1 = 10x
·
Riduci a
forma intera le seguenti equazioni